Il giuramento dei notai

Abstract:

Perché gli antichi notai di Parma durante il giuramento per l’ammissione al loro Collegio leggevano il Prologo del Vangelo di Giovanni? E’ questa la domanda, o se vogliamo, la curiosità iniziale, che via via si è trasformata da desiderio di approfondimento in un vero e proprio rovello che, per essere dipanato, ha coinvolto i curatori del volume nell’arco di un quindicennio. Si è trattato di una ricerca condotta sia sulle fonti documentarie sia sulle opere degli studiosi, nonché con incontri e confronti, talvolta casuali, con personalità religiose e laiche, fino a coinvolgere gli Autori che hanno collaborato con i loro scritti. Della ricerca documentaria si dà conto nella sezione dedicata alle fonti, in cui si offre un excursus che copre un periodo di oltre un millennio dal VI al XVIII secolo, con l’attenzione a molteplici forme di giuramento.

L’esito meno prevedibile della ricerca è stato scoprire come i versetti poetici del Prologo di Giovanni, siano stati anche profetici del successivo sviluppo di una professione, quella del notaio, destinata ad “incarnare” nel mondo laico delle relazioni umane di natura giuridica, i principi di “fides” e “veritas”. Infine scoprire che oggi quei versetti giovannei esprimono anche valori laici che consentono di trasformare una mera professione in una vera “missione”.